Il nostro felino di casa può incorrere nella spiacevole situazione di infestarsi con endoparassiti, ovvero con dei vermi.
Come possiamo capire se il nostro gatto ha i vermi?
Nelle feci del gatto potremmo rinvenire:
- dei filamenti lunghi dal colore biancastro o rosato à in questo caso, siamo di fronte alle forme adulte di vermi cosiddetti tondi
- oppure piccole formazioni simili a chicchi di riso allungati à in questo caso, forme adulte di vermi cosiddetti piatti.
Nei gatti, che vivono in casa, accorgersi che vi sono dei parassiti nelle feci è più agevole, in quanto il gatto utilizza la lettiera per le sue deiezioni, mentre nei gatti che hanno accesso libero all’esterno la faccenda si complica, perché solitamente non riusciamo a vedere le feci che, una volta deposte, vengono coperte con terreno. Attenzione però, perché i vermi che possiamo vedere ad occhio nudo nelle feci del nostro gatto sono solo una piccola parte di tutti i parassiti che possono infestarlo, e soprattutto, come accennato, quelli visibili sono forme adulte.
Le uova e le forme larvali intermedie possono essere osservate soltanto attraverso un microscopio. Se dubiti che il tuo gatto possa avere dei parassiti, la cosa più importante da fare è portare dei campioni di feci al tuo veterinario, che effettuerà un esame coprologico. Questo esame andrebbe effettuato possibilmente su tre campioni fecali emessi in diversi momenti; questo perché i parassiti adulti emettono uova in modo intermittente ed è più facile isolare uova, cisti e forme larvali raccogliendo tre diversi campioni.
Come sempre chiedi consiglio al tuo veterinario di fiducia.
Quali sono i parassiti intestinali nel gatto?
Sommario
I parassiti che possono infestare il nostro gatto sono numerosi e in base alla localizzazione nell’ospite vengono distinti in:
- parassiti a localizzazione intestinale
- parassiti a localizzazione extra intestinale.
I vermi che infestano i gatti e hanno localizzazione intestinale vengono classificati in base alla loro forma:
- vermi tondi o ascaridi
- vermi piatti o le tenie
- vermi ad uncino o gli ancilostomi.
I vermi a localizzazione extra intestinale dei gatti invece non vengono classificati in base alla loro forma e sono:
- Dirofilaria immitis che si localizza a livello di cuore ed arterie
- Dirofilaria repens che si localizza nel sottocute
Elminti polmonari, come gli strongili broncopolmonari
Come eliminare i vermi nel gatto?
In primo luogo, è necessario effettuare la diagnosi e come accennato in precedenza è necessario effettuare un esame coprologico possibilmente su tre campioni fecali. Se il tuo gatto conduce una vita semi libera, è necessario tenerlo in casa e fargli usare la lettiera il tempo necessario per la raccolta dei campioni.
- Se hai più di un gatto, anche in questo caso, è necessario isolare quello che pensi abbia i vermi e raccogliere i campioni fecali. Se non riesci ad isolarlo, puoi solo seguirlo tutte le volte, che va in lettiera, e prelevare il campione che ti occorre. Quando convivono più gatti, che usano la stessa lettiera o sporcano all’esterno nella stessa area verde e condividono cucce, scodelle ed altri oggetti, c’è il rischio che tutti siano infestati. La cosa corretta da fare sarebbe raccogliere tre campioni di feci per ciascun gatto convivente, ma poiché può risultare complicato, indaginoso, se non impossibile, si consiglia di raccogliere campioni di feci da un numero di gatti che sia rappresentativo della tua piccola colonia.
- Se hai solo due o tre gatti, potrebbero bastare le feci di un solo soggetto o due.
- Se hai cinque, sei o più gatti, è meglio raccogliere le feci di più soggetti, scegliendo quelli che manifestano qualche sintomo ascrivibile all’infestazione da vermi. Vediamo insieme che sintomi può manifestare il nostro felino infestato da vermi.
Che sintomi hanno i gatti con i vermi?
La sintomatologia delle infestazioni parassitarie può variare in base al grado di infestazione, al tipo di parassita e dalla risposta individuale dell’ospite gatto. Per quanto concerne i vermi a localizzazione intestinale, possiamo avere una serie di sintomi gastroenterici, come addome gonfio, flatulenza, diarrea mucosa o liquida, vomito, prurito nella zona perineale; se l’infestazione è massiva, oltre a rinvenire i vermi adulti nelle feci, possiamo avere abbattimento causato dall’anemia e dal malassorbimento di nutrienti, inappetenza o anoressia, debolezza. I vermi a localizzazione extra intestinale invece danno sintomi riferibili alla loro localizzazione.
La Dirofilaria repens darà scarsi sintomi generali, la possibile formazione di noduli sottocutanei e dermatite.
La Dirofilaria immitis che si localizza a livello di cuore e grossi vasi, in caso di infestazioni lievi darà pochi sintomi, mentre nelle infestazioni più gravi può dare importanti sintomi generali, respiratori e cardiaci, quali estrema debolezza, difficoltà respiratoria, tosse cronica, segni di insufficienza cardiaca destra che possono portare anche al collasso e morte del soggetto infestato.
Gli strongili broncopolmonari invece sono parassiti, che depongono le uova a livello polmonare e pertanto danno una sintomatologia molto simile alle forme respiratorie feline, come ad esempio il complesso della rinotracheite infettiva virale. Vi saranno segni clinici respiratori quali starnuti, scolo nasale, tosse, difficoltà respiratoria. In questo caso, è fondamentale effettuare sempre un esame coprologico con una colorazione speciale detta “colorazione di Baermann”, per isolare i parassiti e distinguere le forme respiratorie virali da queste sostenute da questi parassiti. Ai primi sintomi che ti fanno sospettare una qualsiasi forma di parassitosi, rivolgiti subito al tuo veterinario.
Come si trasmettono i vermi dal gatto all’uomo?
Numerosi parassiti dei gatti possono infestare l’uomo: la trasmissione è prevalentemente oro-fecale e pertanto vi sono diverse misure per prevenire queste infestazioni. In primis è opportuno sottoporre i gatti a esami coprologici regolari con cadenza anche trimestrale e se possibile raccogliendo tre campioni di feci. In caso di infestazione, vanno effettuati appositi trattamenti farmacologici. Gli umani conviventi dei gatti possono contrarre i parassiti non curando la normale igiene personale; quando si rimuovono le feci dalla lettiera dei gatti subito dopo queste vanno conferite in appositi contenitori o distrutte. Anche se il nostro gatto sporca in giardino è opportuno cercare di rimuovere le feci dal terreno ed eliminarle in modo da evitare lo spargimento di uova e cisti in tutta l’area dove il gatto va a sporcare. Se abbiamo bambini in casa e una sabbiera esterna dove giocano, attenzione, il gatto potrebbe utilizzarla come lettiera e la sabbia con cui giocano i bambini potrebbe essere contaminata.
Un’altra fonte di contagio per l’uomo possono essere frutta e verdura lavati male e imbrattati con uova di parassiti, cosi come la carne cruda o poco cotta, che contiene cisti e uova. Il nostro gatto quindi, se gestiamo lettiera e spazi aperti con le norme igieniche basilari e ci laviamo spesso le mani, è una fonte trascurabile di contagio. La cosa più importante è diagnosticare l’eventuale parassitosi e trattarla quanto prima.
Perché il gatto prende i vermi?
Come accennato in precedenza, il nostro felino può contrarre i parassiti venendo a contatto con feci infette di altri animali, ma anche mangiando prede cacciate che sono infestate. I gatti che hanno libero accesso all’esterno sono infatti maggiormente a rischio di contrarre parassiti rispetto a quelli che vivono in appartamenti. Un’altra fonte di contagio è quella verticale, da madre a gattini, in base al tipo di parassita sia attraverso il contatto e le normali cure parentali, che attraverso l’allattamento. I felini possono inoltre infestarsi usando lettiere in comune o condividendo spazi all’aperto con gatti infestati; all’atto di coprire le feci emesse possono infatti imbrattarsi le zampe con feci infette e tolettandosi ingerire le uova. I gatti inoltre sono particolarmente a rischio di infestazioni continue, a causa della loro fisiologica abitudine di coprire le feci. Con questa pratica imbrattandosi le zampe possono reinfestarsi anche dopo un trattamento.
È fondamentale quindi l’igiene delle lettiere e la pulizia delle aree esterne con la relativa rimozione degli escrementi.
Quanto tempo impiega ad eliminare i vermi il gatto?
La durata dell’infestazione nei gatti dipende da vari fattori:
- il tipo di parassita infestante
- la carica parassitaria
- le condizioni igienico sanitarie del luogo dove vive il gatto
- il tipo di trattamento utilizzato e la risposta individuale del gatto.
Tuttavia, se si adottano tutte le norme igieniche sopramenzionate e ci si rivolge prontamente al proprio veterinario, nell’arco di alcune settimane è possibile liberare il nostro gatto dai parassiti. Spesso i trattamenti vanno ripetuti ad intervalli regolari per debellare tutte le forme immature contenute nell’intestino o in altre sedi dell’organismo. Nell’arco di questo lasso di tempo, però, il nostro gatto tornerà più in forma di prima. L’utilizzo di prebiotici e probiotici può velocizzare la guarigione in quanto rende più sano il microbiota intestinale, ovvero quel pool di batteri e altri microrganismi che popolano l’intestino dei nostri amici felini. Anche un’adeguata dieta, che sia bilanciata e adatta alle esigenze del nostro gatto, può contribuire in modo positivo alla guarigione. Molto spesso i gatti che hanno parassiti sono infatti affetti da una disbiosi cronica intestinale, ovvero un alterato equilibrio del microbiota, che si ripercuote anche sullo stato generale ed immunitario del soggetto. Chiedi consiglio al tuo veterinario su come tenere in salute l’intestino ed il sistema immunitario del tuo gatto.
Trattamenti e cure
Le possibilità, che il nostro gatto si infesti con parassiti, sono purtroppo molto alte, specialmente per i gatti che hanno la fortuna di avere accesso all’esterno. Tuttavia, i protocolli farmacologici terapeutici e preventivi sono davvero tanti e soprattutto hanno scarsi effetti collaterali.
Vi sono numerosi farmaci, che si possono utilizzare per debellare le infestazioni parassitarie, e altri principi attivi, che si utilizzano in prevenzione. I trattamenti sono spesso da somministrare per via orale e se il nostro gatto li rifiuta possiamo farci consigliare dal nostro veterinario come offriglieli. Alcuni stratagemmi sono quelli di utilizzare prodotti in pasta, quali i rimuovi pelo per gatti, pasta di acciughe o patè di tonno o di olive, all’interno dei quali nascondere i farmaci. Possiamo inoltre farci mostrare dal nostro veterinario come somministrare compresse o prodotti in pasta direttamente nel cavo orale del gatto, oppure portare il gatto dal veterinario per somministrare la terapia. Questa ultima opzione è più agevole, quando i trattamenti sono ad intervalli di qualche giorno o settimana, per non stressare il gatto nel trasporto.
Vi sono poi alcuni farmaci, che si utilizzano per via iniettabile o per via transcutanea attraverso l’utilizzo di formulazioni cosiddette spot-on. Oltre ai farmaci, come accennato in precedenza, è buona norma chiedere al nostro veterinario di fiducia un piano alimentare adeguato alle esigenze del nostro felino di casa, e offrirgli cicli di prebiotici e probiotici, che possano migliorare lo stato di disbiosi intestinale, quasi sempre concomitante alle parassitosi. In caso di feci molli o diarrea, possiamo tamponare la situazione con l’utilizzo di integratori ad effetto adsorbente intestinale, che riducono il numero di scariche diarroiche e aumentano la consistenza delle feci, riducendo la perdita di liquidi. Questi prodotti molto spesso hanno anche una sorta di azione di pulizia dell’intestino, intrappolando nei propri componenti batteri, virus e parassiti, che vengono poi espulsi con le feci.
Se il nostro gatto manifesta sintomi importanti, in ogni caso, è meglio evitare il fai da te e prenotare una visita veterinaria quanto prima, cercando di conferire contestualmente almeno un campione di feci, meglio se raccolto da tre diverse emissioni.
L’utilizzo scriteriato di prodotti antiparassitari ad ampio spettro, utilizzati senza una diagnosi parassitologica certa, può infatti avere ripercussioni sulla salute del nostro gatto e creare resistenze ambientali, che rendono i parassiti sempre più difficili da debellare. Non è opportuno quindi somministrare questi farmaci senza una precisa prescrizione di un piano terapeutico, effettuata dal medico veterinario curante.
Rivolgiti quindi con fiducia al tuo veterinario curante, che saprà impostare un programma preventivo ed eventualmente terapeutico per le infestazioni di parassiti del tuo gatto.