Che cosa c’entra la “tenia del cane” con le pulci? Il ciclo parassitario di questo verme intestinale, o Dipylidium caninum, passa attraverso un ospite intermedio che permetterà al ciclo di completarsi
Il Dipylidium caninum è un verme piatto (cestode) che si attacca all’intestino del tuo cane o del tuo gatto e, potenzialmente, anche dell’uomo. Viene trasmesso principalmente dalle pulci (Ctenocephalides spp.). Lo sapevi? Ebbene sì, quando le pulci pungono il tuo cane o gatto, non procurano soltanto prurito, irritazione cutanea, dermatiti e, nei soggetti allergici, anche la cosiddetta Dermatite allergica da pulci (Dap), ma se vengono ingeriti possono anche comportarsi da vettori nei confronti di agenti patogeni, tra cui questo parassita intestinale, il Dipylidium caninum.
Detto anche “tenia del cane”, questo verme può albergare nell’intestino del cane e del gatto spesso in maniera poco sintomatica. Come te ne accorgi, allora? Oltre a segni clinici, quando presenti, come diarrea, costipazione e abbattimento potresti notare, tipicamente, anche delle formazioni perlescenti tipo chicchi di riso (tecnicamente, si tratta delle proglottidi del D.caninum), nelle feci o a livello del perineo dell’animale.
Cosa fare
Sommario
La presenza di questo parassita intestinale è un indice molto significativo della presenza anche di un’infestazione da pulci, sia contemporanea che recente. La prima regola, in ogni caso, è la prevenzione: una profilassi antiparassitaria completa è la strategia da adottare. Sarà da agire sia contro i parassiti interni, con la cosiddetta “sverminazione”, che esterni, in particolare contro pulci e pidocchi. Affidati al medico veterinario e non agire senza il suo parere: mai applicare, in particolare, un antiparassitario locale destinato solo alla specie canina su un gatto: alcuni principi attivi possono risultare tossici, come i piretroidi, nella specie felina.
I farmaci veterinari impiegati sia contro i parassiti esterni che interni, devono sottostare a processi di valutazione rigorosi prima di essere approvati dalle autorità europee e nazionali. E i medici veterinari sono gli unici professionisti formati per la loro prescrizione e per darti indicazioni sul loro utilizzo. Ecco perché va bandito il fai-da-te, e in caso di antiparassitari per cani che ti trovi in casa, non impiegarli senza parere medico-veterinario. Affidati sempre alle prescrizioni del medico veterinario o alle sue indicazioni, anche in caso di prodotti senza obbligo di ricetta: ti indicherà non solo il prodotto più adatto, ma anche il modo in cui applicarlo e a quali intervalli di tempo tra un’applicazione e l’altra.
Altra regola aurea, come segnalato anche da Esccap (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites), sarà proseguire l’uso della profilassi contro i parassiti esterni per tutto l’anno, non solo nella stagione calda. In casa, infatti, il microclima anche d’inverno potrà favorire la permanenza delle pulci. E, con esse, anche un maggior rischio per il pet di contrarre il Dipylidium caninum.
Altre azioni utili
Per il controllo di questo tipo di questo tipo di vermi intestinali (cestodi), sono importanti l’igiene e l’uso regolare di antiparassitari dedicati (la sverminazione, appunto, che dicevamo prima).
Non va dimenticato, però, che il principale ospite intermedio della “tenia del cane” è la pulce. Quindi, anche utilizzare regolarmente un antipulci sul tuo cane o gatto sarà importante.
Oltre alla corretta e costante profilassi antiparassitaria sull’animale, è fondamentale anche pulire opportunamente l’abitazione: potrà fare la differenza passare l’aspirapolvere, soprattutto nei luoghi della casa in cui staziona generalmente il cane o gatto, ma anche nei punti poco accessibili e bui. Perché è lì che vanno a ripararsi le forme immature della pulce (soprattutto, le cosiddette larve L3).