Tra le diverse opzioni per contrastare gli ectoparassiti del pet, anche gli shampoo antiparassitari. Parliamone
Gli shampoo, anche per i pet
Che cos’è uno shampoo? Pur trattandosi di un prodotto di uso comune sia per noi esseri umani che per il pet, forse non te lo sei mai chiesto.
Cominciamo con il descrivere gli shampoo tradizionali (non antiparassitari) che, tecnicamente, sono formulazioni acquose costituite da diversi componenti chimici. Innanzitutto, in uno shampoo non dovranno mancare delle sostanze surfattanti (ad azione lavante, per intenderci, o sgrassante), ma potranno esservi anche altri componenti, quali addensanti o ammorbidenti. Come agiscono i surfattanti? Dal punto di vista chimico si tratta di sostanze con una doppia affinità, ovvero con una testa idrofila affine nei confronti dell’acqua e una coda lipofila, con affinità verso i lipidi.
Gli shampoo specifici per fare il bagno a cane e gatto devono rispettare la cute e rendere il mantello soffice e pettinabile, analogamente a quelli formulati per i nostri capelli. Gli shampoo per animali (sempre quelli tradizionali) solitamente hanno un’azione lavante superiore a quella degli shampoo a uso umano, con un’elevata concentrazione di agenti detergenti. Inoltre, è opportuno che i surfattanti contenuti nello shampoo risultino ben tollerati e che il pH sia adatto a quello fisiologico della cute di cane e gatto. Non meno importante, poi, che uno shampoo per animali sia anche facile da rimuovere. Se lo shampoo non fosse opportunamente risciacquabile, infatti, il pet potrebbe leccarne i residui e ingerirli accidentalmente e i surfattanti, in particolare, potrebbero procurare anche delle irritazioni cutanee.
Infatti la cute di cane e gatto può essere ritenuta particolarmente delicata, in relazione ad alcune caratteristiche, sia fisiologiche che anatomiche, specifiche e diverse dalla pelle dell’essere umano. Tra queste:
- pH cutaneo: più basico nei pet, rispetto a quello dell’uomo
- strato corneo: meno spesso, in cane e gatto
- follicoli piliferi: essendo più numerosi, espongono cani e gatti a un maggior rischio di penetrazione nella cute da parte delle sostanze contenute negli shampoo.
Gli shampoo antiparassitari
Oltre agli shampoo tradizionali (ovvero, quelli primariamente lavanti) ve ne sono anche di “terapeutici” da impiegare in corso di shampooterapia, opzione di trattamento dermatologico veterinario oggi frequentemente impiegata, come esistono anche delle formulazioni antiparassitarie sotto forma di shampoo.
Ad oggi i bagni antiparassitari vengono principalmente impiegati per l’eliminazione rapida degli ectoparassiti presenti su animali infestati.
Gli shampoo antiparassitari, però, poiché vanno risciacquati con attenzione, mostrano una minima azione residua sull’animale e non lo proteggono a lungo da nuove re-infestazioni, dopo il risciacquo.
Gli shampoo antiparassitari possono contenere diversi principi attivi, tra cui amidine e piretroidi sintetici (tossici per il gatto, così come indicato nelle linee guida ESCCAP, European Scientific Counsel Companion Animal Parasites). Perciò è importante verificare sempre la specie di destinazione, prima di usare uno shampoo antiparassitario.
È stato osservato in uno studio sul cane che uno shampoo a base di un piretroide (deltametrina allo 0,07%) ha mostrato di mantenere l’effetto antipulci e antizecche fino a una settimana dopo l’applicazione (Franc & Cadiergues, 1999). Poiché i tempi tra un trattamento e l’altro possono variare tra i diversi principi attivi e shampoo antiparassitari, attenersi sempre alle indicazioni del medico veterinario e a quelle riportate sul foglietto illustrativo del singolo prodotto.
Esistono degli shampoo per cani adulti, anche a secco, a base di associazioni di piretroidi sintetici (tetrametrina e d-fenotrina), che mostrano un’azione complementare che si determina mediante il potere abbattente (della tetrametrina) e le caratteristiche di“killing” verso pulci, zecche e pidocchi (della d-fenotrina). In questo caso, ad esempio, il trattamento non va ripetuto prima di 4-6 giorni.
Ma come si esegue un bagno antiparassitario? Anche rispetto a ciò, attenersi alle indicazioni riportate sui foglietti illustrativi. In generale:
- seguire attentamente le indicazioni sul “bugiardino”
- utilizzare un paio di guanti protettivi
- bagnare l’animale con acqua tiepida
- applicare la corretta dose di shampoo (in base al peso esatto dell’animale, che sarà necessario conoscere preventivamente)
- frizionare e massaggiare con le dita, per far sì che si formi la schiuma e che essa raggiunga la cute
- aspettare qualche minuto (ovvero, il tempo indicato dal foglietto illustrativo), per permettere allo shampoo di esplicare la propria azione antiparassitaria
- risciacquare
Rispettare anche le “precauzioni speciali” presenti sul foglietto illustrativo, sia quelle relative all’impiego sull’animale (verificare se quel dato shampoo antiparassitario, ad esempio, si possa usare su cuccioli, o cagne e gatte incinte), sia le precauzioni che vanno adottate dalla persona che somministra lo shampoo antiparassitario, quando presenti.
Ovviamente, vale sempre la regola del buonsenso. Evitare, ad esempio, il contatto del prodotto con occhi e bocca del pet e non fare associazioni fai-da-te con altri antiparassitari, a meno che esse non siano dietro consiglio o prescrizione del medico veterinario. Non superare le dosi consigliate e attenersi ai tempi indicati tra un trattamento e l’altro. Non usare shampoo antiparassitari sul gatto, se destinati solo al cane.
Non va dimenticato, infine, il rispetto dell’ambiente: solitamente i principi attivi antiparassitari non devono essere dispersi nei corsi d’acqua, poiché potenzialmente pericolosi per i pesci o per altri organismi acquatici.