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Rogna gatto

Per rogna si intende una malattica cutanea infiammatoria di origine infettiva, causata da ectoparassiti della famiglia degli acari. La rogna può colpire diverse specie animali tra cui:

  • il gatto,
  • ma anche il cane,
  • roditori,
  • conigli,
  • uccelli,
  • animali selvatici…
  • …e anche l’uomo.

Gli acari responsabili del contagio si nutrono di cellule di sfaldamento della cute e sangue degli animali, che parassitano e, in molti casi, scavano vere e proprie gallerie sotto la pelle, provocando sintomi molto fastidiosi. Se il tuo gatto si gratta ossessivamente, provocandosi anche lesioni cutanee, conviene farlo visitare il prima possibile dal tuo veterinario curante. La rogna si trasmette sia per contatto diretto, da animale malato ad animale sano, ma anche per contatto indiretto, attraverso oggetti di uso comune, che risultano infestati dagli acari. La condivisione di cucce, giacigli, spazzole e altri oggetti dedicati alla cura degli animali può essere quindi causa di contagio. Gli acari, che causano la rogna, sono ubiquitari, ovvero si trovano praticamente in qualsiasi ambiente e sono presenti in qualsiasi periodo dell’anno, dalla stagione fredda a quella estiva. Sono parassiti obbligati, nel senso che per compiere il loro ciclo vitale hanno bisogno di parassitare la cute dell’uomo e degli altri animali. Hanno diversi stadi evolutivi da uovo ad adulto.

Rogna del gatto: i sintomi

Il sintomo principale, che ci può allarmare e far sospettare che si tratti di rogna, è il prurito. Come accennato, poiché diverse specie di questi acari scavano delle gallerie nel sottocute delle specie parassitate, il prurito è davvero insopportabile. Possiamo sospettare quindi che il nostro gatto abbia la rogna, poiché si gratta continuamente senza sosta. A causa del grattamento, si verificano lesioni cutanee anche importanti, rappresentate da croste, escare, ulcere, e lesioni infette, come pustole e papule, causate da irruzione di germi secondari, e per dell’azione meccanica del grattamento. Il pelo del nostro amico, nelle zone in cui sono presenti gli acari, risulterà diradato e in alcune zone sarà quasi assente. In altri casi, la cute sarà arrossata, screpolata e ricoperta da scaglie e crosticine. Vi sono diversi tipi di rogna, che si manifestano con diversi sintomi in base al tipo di acaro che le provoca: vediamole insieme.

Rogna sarcoptica nel gatto

La rogna sarcoptica è causata da un acaro che si chiama Sarcoptes Scabiei, responsabile della rogna anche umana, conosciuta appunto come Scabbia. Il tipo di acaro, che parassita l’uomo, appartiene però ad un’altra specie e si chiama Sarcoptes Scabiei Hominis. La trasmissione avviene sia per via diretta, che indiretta ed è molto rapida. Se il nostro gatto ha avuto contatti con altri gatti o altri animali infestati, è molto probabile che in pochi giorni manifesterà i primi sintomi. Questo tipo di rogna è quella tra le più pruriginose, perché gli acari quando sono nello stadio di larva scavano gallerie nello strato corneo della cute e si nutrono dei detriti cellulari e del sangue degli animali parassitati. Le larve migranti, una volta compiuto il ciclo vitale e divenute adulte, depongono le uova, che sono anch’esse infettanti. Questo comportamento dei Sarcoptes Scabiei provoca una sintomatologia molto acuta, caratterizzata da:

  • prurito,
  • dermatite infiammatoria,
  • formazione di scaglie forforacee, che si evidenziano sul pelo e sulla cute dell’animale,
  • e, a causa del grattamento, formazione di papule, pustole, ulcere e croste.

La diagnosi di rogna sarcoptica si effettua con un esame microscopico di un campione di materiale patologico e frammenti di cute, prelevati con raschiamento superficiale. Questo esame, seppur può provocare leggero disagio al nostro amico, non è doloroso e consente di effettuare subito la diagnosi in modo da impostare subito la terapia più adeguata.

Rogna notoedrica nel gatto

Questo tipo di rogna è conosciuta anche come Scabbia felina ed è causata da un acaro, che si chiama Notoedres Cati. Questo acaro è molto diffuso nelle popolazioni di felini che vivono in gruppo, quindi sia nelle colonie libere, che in gattili e allevamenti controllati. La trasmissione è sia diretta, che indiretta e l’acaro rimane nell’ambiente per diverse settimane, motivo per il quale le aree frequentate da gatti infestati divengono serbatoi permanenti degli acari. I sintomi sono abbastanza caratteristici e prevedono:

  • prurito intenso,
  • formazione di crosticine ed escare, papule e piccole pustole,
  • perdita di pelo e arrossamento della cute.

Questo tipo di rogna frequentemente si propaga a partire dal bordo del padiglione auricolare, per poi diffondersi a testa, collo, zampe. Le normali abitudini di tolettatura dei felini agevolano il propagarsi degli acari in diverse zone del corpo. La diagnosi si effettua anche per questo parassita attraverso l’osservazione microscopica di un raschiato cutaneo superficiale.

Rogna auricolare nel gatto

Questo tipo di rogna è conosciuta anche come rogna auricolare o otodettica ed è causata dall’otoacariasi del gatto. Anche il cane ed altri animali possono essere colpiti da questa malattia cutanea. La causa è un acaro chiamato Otodectes cynotys. Si stima che circa il 50% delle otiti esterne del gatto siano provocate da questo acaro. L’ Otodectes cynotys si trasmette principalmente da gatto malato a gatto sano e provoca una dermatite pruriginosa del padiglione auricolare. Raramente si diffonde anche in altri distretti del corpo come arti anteriori, testa e collo. Due segni molto caratteristici della presenza di Otodectes cynotys, che ci possono far sospettare che il nostro felino di casa ne sia affetto, oltre al prurito incessante alle orecchie, sono la presenza di cerume scuro, che ricorda la posa del caffè, e lesioni, come alopecia, erosioni, ulcere e croste alla base del padiglione auricolare, nella zona di passaggio tra testa e padiglione auricolare. Queste lesioni sono provocate dal grattamento incessante, che è causato da reazioni di ipersensibilità soggettiva, non quindi influenzata dalla quantità degli acari presenti nel condotto uditivo. In alcuni soggetti infatti è possibile il riscontro di numerosi acari nel cerume in assenza di prurito e lesioni peri auricolari. Questo dipende dal fatto che alcuni gatti sono meno sensibili alla presenza degli acari rispetto ad altri. Talvolta, nei soggetti più sensibili, l’azione traumatica del grattamento può portare alla formazione di lesioni del padiglione auricolare, come l’otoematoma. L’otoacariasi può colpire gatti di qualsiasi età anche se si manifesta maggiormente in gattini, soggetti giovani ed immunodepressi. 

Rogna rossa del gatto

Questo tipo di rogna è causata dall’acaro Demodex cati ed è la meno frequente. Colpisce prevalentemente soggetti fragili e immunodepressi e si manifesta con:

  • cute desquamata e arrossata,
  • perdita di pelo
  • e raramente prurito.

Questi acari fanno parte della normale fauna microbica, presente sulla cute di gatti, cani e altri animali. In condizioni immunitarie normali non provocano alcuna alterazione, mentre in soggetti immunocompromessi o nei gattini con sistema immunitario fraglie, possono causare la patologia clinicamente manifesta. Le lesioni, come accennato, possono spaziare dalla semplice perdita di pelo in alcune aree del corpo, al caratteristico arrossamento della pelle, dal quale origina il nome rogna rossa, fino alla formazione di crosticine, ulcere e papule, causate anche in questo caso dall’azione meccanica del grattamento. Tuttavia, questo tipo di rogna è meno pruriginosa rispetto alle altre, che abbiamo visto fino ad ora.

Rogna nel gatto: può contagiare l’uomo?

Come visto in precedenza, gli uomini sono parassitati da un ceppo specifico di acari, il Sarcoptes Scabiei Hominis, che differisce quindi da quelli che contagiano gatti, cani ed altri animali. Tuttavia, se conviviamo con un gatto infestato da rogna, esiste una remota possibilità di contagio. I tipi di rogna sarcoptica e notoedrica sono infatti stati occasionalmente riscontrati nell’uomo, e vengono considerate a tutti gli effetti delle zoonosi, nel senso che l’uomo si può contagiare. Il contagio nell’uomo avviene principalmente per contatto diretto con il gatto ammalato, e più raramente per contatto indiretto, attraverso la condivisone di spazi in casa, come ad esempio divani o letti. Fortunatamente, nell’uomo la rogna si manifesta con sintomi più blandi e meno invasivi e le cure a disposizione sono molto rapide ed efficaci. In alcuni casi, come quello della rogna notoedrica, può essere anche autolimitante e guarire senza alcuna terapia, a patto che i gatti di casa siano guariti e che si abbia meno contatti possibili con i gatti infestati per 3-4 settimane. Se il tuo gatto ha la rogna e sospetti di averla contratta anche tu, rivolgiti al tuo dermatologo di fiducia, che saprà senz’altro prescriverti una terapia adeguata.

Come curare la rogna del gatto

Anche se la rogna è una patologia molto diffusa e molto contagiosa, esistono fortunatamente in commercio numerosi presidi farmacologici, in grado di combatterla rapidamente ed efficacemente. Vi sono infatti diversi principi attivi, che si somministrano per via orale o sottoforma di spot-on localmente sulla cute, ed in grado di uccidere tutti gli acari presenti. Oltre a questi famaci, sono disponibili anche shampoo specifici acaricidi, che si possono associare ai trattamenti farmacologici. Per quanto concerne la rogna auricolare, oltre ai succitati farmaci per via orale e gli spot-on, può essere necessaria anche l’applicazione di gocce auricolari, per contrastare l’otite, secondaria all’infiammazione, causata dalla presenza degli acari. Per cute arrossata e irritata, può essere utile un bagno a base di shampoo lenitivi e l’applicazione di unguenti, spray lenitivi o pomate cicatrizzanti, nel caso di lesioni ulcerative e sanguinanti, responsabili di disagio per il nostro amico. Anche farmaci o fitoterapici per ridurre la sensazione di prurito possono essere molto utili, soprattutto i primi giorni, dopo la somministrazione del farmaco acaricida, in attesa che gli acari muoiano, per lenire la cute irritata e la sensazione di prurito. Normalmente, poche somministrazioni sono sufficienti a risolvere la patologia, a patto che si proceda anche con una sorta di disinfestazione ambientale: giacigli, lenzuola, cucce e oggetti utilizzati per la cura del pelo devono essere lavati ad alte temperature. Può essere molto utile anche l’utilizzo di scope a vapore, che igienizzano le superfici eliminando gli acari presenti nell’ambiente. Ricordo tuttavia che la maggior parte degli acari, che causano la rogna sopravvivono poco nell’ambiente esterno lontani dai loro ospiti, in quanto parassiti obbligati.

Spray per rogna del gatto

Gli spray per il trattamento della rogna vengono utilizzati principalmente per la cura di animali, come i volatili ornamentali e i conigli da compagnia. Nei gatti, anche a causa del loro fisiologico comportamento di tolettatura del pelo, si preferisce ricorrere ad applicazione di preparati spot-on, che si applicano in una sola zona del corpo, solitamente nell’area cutanea tra le scapole. Il continuo lambimento del pelo, che i gatti effettuano durante le operazioni di tolettatura, potrebbe infatti causare l’ingestione di principi attici tossici per i felini. Si sconsiglia quindi l’utilizzo di spray acaricidi, salvo diversa indicazione del nostro medico veterinario di fiducia.

Rogna nel gatto: cure naturali

Alcuni olii essenziali, derivati da alcune piante, possono avere blando effetto acaricida; tra questi ricordiamo:

  • la citronella,
  • il geranio
  • il rosmarino.

Anche l’aloe vera ha affetto curativo, sia contrastando gli acari, che lenendo la cute, colpita dall’irritazione secondaria alla presenza degli acari e all’effetto del grattamento. L’estratto di Syringa Vulgaris, conosciuto con il nome comune di Lillà, seppur non ha effetti diretti acaricidi conosciuti, può svolgere un importante ruolo lenitivo nella cura della rogna del gatto, e soprattutto ridurre la sensazione di disagio associata alla dermatite da acari, infondendo una sensazione di benessere al nostro amico felino.