Bene, hai preso con te un cucciolo o un gattino. Vediamo cosa fare contro pulci e zecche, a seconda dell’età
Se il piccolo è ancora con la mamma
Sommario
Cuccioli e gattini che prendono ancora il latte dalla madre sono, ovviamente, a stretto contatto con lei. Per questo, è importante garantire una corretta protezione antiparassitaria alla madre durante la fase di allattamento, onde evitare di facilitare la trasmissione ai piccoli di diversi parassiti esterni.
Non tutte le molecole antiparassitarie, però, possono essere impiegate in gravidanza e allattamento.
Alcuni prodotti spray a base di fipronil, attivi contro pulci, zecche e pidocchi, sono impiegabili anche in cani e gatti conviventi e ritenuti sicuri già a partire dal secondo giorno di vita, come anche su cagne e gatte gravide o in allattamento. Ma, anche per la modalità di applicazione, affinché sia efficace e non rischiosa, affidati al medico veterinario.
In ogni caso, il veterinario saprà indicarti come proteggere il pet, anche rispetto alla “sverminazione” dai parassiti intestinali di cane e gatto, tenendo anche conto del fatto che esistono degli endoparassiti, come la tenia Dipylidium caninum, di cui la pulce è ospite intermedio e che è potenzialmente zoonotica (trasmissibile all’uomo, sporadicamente).
L’importanza dell’età minima nei trattamenti
Una volta raggiunta l’età minima per poter essere trattati, potranno essere “antiparassitati” anche i cuccioli singolarmente, non prima. E l’età minima varia, a seconda dei diversi principi attivi e prodotti antiparassitari.
- Alcuni antiparassitari per bocca
Il tuo veterinario potrà valutare, ad esempio, la possibilità di somministrare delle compresse ad azione antiparassitaria già a partire dalla seconda settimana di vita del cane (milbemicina ossima e lufenuron), che unisce l’azione antipulci a quella vermifuga e alla prevenzione della filariosi cardiaca.
Il lufenuron esiste come sospensione orale per la prevenzione e il controllo delle pulci anche per gattini svezzati e gatte in gravidanza.
In caso di animali già infestati, il veterinario potrà optare anche per il nitempyram in compresse, a partire dalle 4 settimane di età sia in cuccioli che gattini, impiegabile anche in cagne e gatte gravide, o durante la fase di allattamento.
Gli spot-on
A seconda dei diversi principi attivi, alcune pipette potranno agire anche sulle forme immature degli ectoparassiti (presenti nell’ambiente e non sul mantello), così come associare un’azione repellente nei confronti di insetti volanti come i pappataci, vettori della leishmaniosi.
Ma si possono usare nei cuccioli? Qual è l’età minima? Solitamente, i prodotti in pipetta (spot-on) si possono applicare a partire dalle 7-8 settimane di vita e/o dopo che l’animale abbia raggiunto il peso corporeo di 1-2 chilogrammi. Qualche esempio:
- Oltre le 6 settimane di vita è possibile iniziare a impiegare in cuccioli o gattini spot-on attivi contro pulci, acari auricolari, parassiti interni e per la prevenzione della filariosi cardio-polmonare (selamectina); questo principio attivo è impiegabile anche per il trattamento mensile di animali in gravidanza o allattamento, contribuendo a prevenire le infestazioni da pulci anche nella cucciolata, fino alle sette settimane di età. Dalle 8 settimane, sarà poi utilizzabile nel gattino anche lo spot-on a base di selamectina associata a un altro principio attivo (sarolaner), che lo proteggerà anche dalle zecche.
- Dalle 7 settimane di età del gattino, esistono anche altre formulazioni spot-on (a base di fipronil, methoprene, eprinomectina e praziquantel), attive verso pulci e zecche, ma anche verso alcuni parassiti interni e per la prevenzione della filariosi cardio-polmonare.
- Nel caso dell’associazione di fipronil e permetrina, oltre all’azione contro pulci e zecche, si garantirà anche un’azione repellente (anti-feeding) nei confronti di insetti quali flebotomi e zanzare. In questo caso lo spot-on sarà applicabile nel cucciolo di cane a partire dalle 8 o 12 settimane di età (a seconda delle diverse formulazioni in commercio). Data la presenza di permetrina, non usare nel gatto!
I collari antiparassitari
I collari antiparassitari sono pratici da applicare, maneggevoli e con azione di lunga durata (fino a 6-8 mesi, nel caso di alcuni principi attivi), oltre all’azione contro pulci e zecche possono essere dotati di capacità repellente verso insetti volanti quali zanzare e pappataci, potenziali vettori di gravi malattie. Qualche esempio:
Nel caso di collari impregnati con diazinone la protezione antiparassitaria dura anche 10 mesi nel cane, ma non possono essere applicati prima dei 3 mesi di età, né in gravidanza o allattamento, sia nella specie canina che felina.
Per i collari per cani a base di deltametrina, che difendono da pulci e zecche per 4-6 mesi e hanno un’azione repellente fino a 12 mesi, non è stata notata nessuna reazione avversa nelle cagne in gravidanza e allattamento. Non si sono osservati sintomi neanche nei cuccioli nati da tali cagne, fino allo svezzamento. L’età minima di utilizzo sul cucciolo è di 7 settimane. Da non usare nel gatto!
Il veterinario potrà decidere di non impiegare i collari antiparassitari in cuccioli e gattini, soprattutto nel caso di più cuccioli conviventi, che potrebbero mordicchiarsi o leccare i collari vicendevolmente, durante il gioco, ingerendo accidentalmente il principio attivo. Esistono comunque delle particolari tecnologie a lento rilascio (come imidacloprid e flumetrina a matrice polimerica): in questo caso l’età minima per applicare il collare è di 7 settimane nel cane e 10 nel gatto e il collare è anche dotato di una chiusura di sicurezza, che lo fa allargare in caso l’animale restasse impigliato.
Non temere, il medico veterinario saprà valutare la scelta migliore, caso per caso. E ricordati di non disperdere i collari nell’ambiente, poiché diversi principi attivi possono risultare tossici per gli organismi acquatici.
E se in casa hai sia cani che gatti? Il veterinario ti indicherà quali antiparassitari usare su ciascuna specie, visto che alcuni prodotti topici (non solo collari) possono contenere sostanze tossiche per i gatti (alte concentrazioni di piretroidi sintetici o amidine, se non appositamente registrate per la specie felina, come riportato nelle linee guida ESCCAP, European council companion animal parasites).
Insomma, no al fai-da-te e a usi inappropriati degli antiparassitari, come l’associazione di più prodotti insieme o l’applicazione di quelli registrati solo per cani sul gatto, o su alcune specifiche razze in cui un dato principio attivo antiparassitario può risultare tossico (come nel caso dell’ivermectina). Questa raccomandazione di cautela vale sempre, anche nel pet adulto, ma ancor più quando si tratta di cuccioli e gattini.
Segui rigorosamente indicazioni e prescrizioni del medico veterinario, per una gestione degli ectoparassiti non solo efficace, ma anche sicura.
L’importanza dell’igiene ambientale
Perché è così importante? Perché solo il 5% circa delle pulci adulte si trova sull’animale, mentre le restanti si trovano nell’ambiente. Passa regolarmente l’aspirapolvere su tappeti e divani in tessuto, rimuovendo il sacchetto subito dopo. Questo vale sempre quando in casa c’è un pet, anche se ci vivono cuccioli o gattini.